La nozione di giusta causa di recesso nella prospettiva del c.d. “contraente debole”, ovvero quando la clausola generale diventa meccanismo di tutela.
Nota a Tribunale di Roma, Sez. Lav., sentenza 11 novembre 2024, n. 11354
di Francesco Marasco
Abstract
Premesse alcune considerazioni di ordine generale circa la portata dell’istituto dell’eccessiva onerosità sopravvenuta di cui all’art. 1467 c.c., l’autore si sofferma su un particolare caso di applicazione dello stesso, costituito dal dilagare dell’emergenza pandemica da Covid-19. Quindi, il contributo si interroga sulla possibilità a che il c.d. “contraente debole” di un qualsiasi contratto di lavoro possa ricorrere al suddetto istituto onde farlo valere come giusta causa di recesso: nel compiere tale disamina, si trae spunto da un’interessante sentenza resa dal Tribunale di Roma.
In conclusione, l’autore cerca di instaurare una relazione tra la giusta causa di recesso, quale clausola generale dell’ordinamento lavoristico, e l’impossibilità sopravvenuta, onde tracciare un possibile, generale, meccanismo di tutela in favore del c.d. “contraente debole”.
Given some general considerations on the scope of the institute of supervening excessive onerousness provided for Art. No. 1467 of the Italian Civil Code, the author focuses the attention on a particular case of its application, consisting of the Covid-19 pandemic emergency. Then, the essay focuses on the possibility that the so-called “weak contractor” may resort to the aforementioned provision in order to enforce it as a just cause for terminating an employment relationship: in carrying out this analysis, it will be kept into consideration an interesting judgment rendered by the Court of Rome.
In conclusion, the author seeks to establish a relationship between just cause for termination, as a general clause of the labor system, and supervening impossibility, in order to trace a possible, general mechanism of protection in favor of the so-called “weak contractor”.