La collaborazione del convivente more uxorio nell’impresa ex art. 230-bis c.c.
Nota a Corte costituzionale, sentenza 25 luglio 2024, n. 148
di Umberto Izzo
Abstract
La presente nota analizza una recente sentenza della Corte costituzionale in merito alla collaborazione del convivente di fatto nell’ambito dell’impresa familiare. Il nodo centrale della questione riguarda infatti l’esclusione del convivente dalla definizione di “familiare” contenuta nell’articolo 230-bis c.c. Pertanto, attraverso un’analisi del dibattito giurisprudenziale e dottrinale, nonché dei principi sovranazionali, si intenderà mettere in luce il crescente riconoscimento delle convivenze stabili come unità familiari meritevoli di analoghe tutele, evidenziando le implicazioni giuridiche di tale riconoscimento nel caso in esame.
The present note analyzes a recent ruling by the Constitutional Court regarding the collaboration of a de facto partner within the family business. The central issue at stake is the exclusion of the partner from the definition of “family member” contained in Article 230-bis of the Civil Code. Therefore, through an analysis of the jurisprudential and doctrinal debate, as well as supranational principles, this note aims to highlight the growing recognition of stable cohabitations as family units deserving of similar protections, emphasizing the legal implications of such recognition in the case under consideration.