Patto di prova e mancata specificazione delle mansioni. Una nullità “double-face”

Nota a Tribunale di Roma, Sez. Lav., sentenza 15 febbraio 2024, n. 1939

di Livia Tamburro

Abstract

L’autrice, nel dar conto in termini adesivi della declaratoria di nullità cui approda il Tribunale di Roma relativamente al patto di prova dedotto in giudizio, carente di specificazione con riguardo alle mansioni assegnate al dirigente soggetto all’esperimento e pertanto nullo per indeterminatezza dell’oggetto ex art. 1346 c.c., estende l’analisi all’ulteriore profilo di nullità derivante dalla configurazione accolta dallo stesso Tribunale del patto di prova come condizione del contratto, rilevando come la mancata specificazione delle mansioni, costituenti il parametro di valutazione dell’esito dell’esperimento, finisca per delineare la condizione data dal patto di prova come meramente potestativa, vietata ai sensi dell’art. 1355 c.c.

The author, in giving an account in adhesive terms of the declaratory judgement of nullity reached by the Court of Rome with regard to the trial agreement in question, lacking specification with regard to the duties assigned to the executive subject to the trial and therefore null and void for indefiniteness of the object pursuant to Article 1346 of the Italian Civil Code, extends the analysis to the further profile of nullity deriving from the configuration accepted by the same Court of Law of the trial agreement as a condition of the contract, noting how the lack of specification of the duties, constituting the parameter for the evaluation of the outcome of the trial, ends up delineating the condition given by the trial agreement as merely potestative, prohibited pursuant to Article 1355 of the Civil Code.


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