Il medico competente: funzioni e responsabilità tra novità e criticità del quadro regolatorio
di Sabrina Cassar
Abstract
Il testo trae spunto dalla ennesima correzione legislativa innestatasi sul c.d. Tusl e compie una riflessione sul medico competente quale figura avente un ruolo centrale per la determinazione dei pericoli incidenti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori e per la sorveglianza attiva della relativa tutela. Da questa angolatura, tra le criticità del sistema regolativo vieppiù evidenziate dall’incessante evoluzione dei modi e dei luoghi di lavoro è emersa, tra le altre, la contraddizione di una normativa che, pur qualificando il medico competente quale collaboratore del datore di lavoro nella (preliminare fase della) valutazione dei rischi, confina la sua partecipazione ad una procedura sanitaria tassativa, relativamente a rischi elencati (c.d. nominati). Il tema dei rischi non nominati – ossia le situazioni non espressamente previste dalla legge ma astrattamente meritevoli di sorveglianza sanitaria in quanto evidenziati in sede di valutazione (c.d. rischi normati) – sembra oggi risolto dal “ritocco” all’art. 18 c. 1, lett. a) del c.d. Tusl, con la previsione di nomina del medico competente “qualora richiesto dalla valutazione dei rischi”. In effetti, una lettura di ordine sistematico della modifica in parola lascia presupporre che essa sia diretta ad ampliare l’ambito della sorveglianza sanitaria in tutti i “casi previsti dalla normativa vigente”, compresi quelli che pur non tipizzati siano ricavabili dall’operazione di valutazione messa oggi a regime. In questa prospettiva, sottolineata nel testo, la novella – che pure manifesta un’impasse normativa nelle organizzazioni aziendali prive di medico competente – si apprezza proprio in quanto diretta ad ampliare la sorveglianza ai rischi non nominati, dando attuazione alle risultante cui già era pervenuta la prassi (specie giudiziaria) che nel tempo ha ancor più delineato le funzioni e le responsabilità del medico competente, quale soggetto esperto della materia sanitaria (che gli compete in esclusiva) e, prima ancora, collaboratore, necessario, alla valutazione dei rischi.
The text is inspired by yet another legislative correction grafted onto the so-called Tusl and carries out a reflection on the competent doctor as a figure with a central role for determining the dangers affecting the health and safety of workers and for the active surveillance of the relevant protection.
From this angle, among the critical issues of the regulatory system increasingly highlighted by the incessant evolution of ways and places of work, among others, the contradiction of a regulation has emerged which, while qualifying the competent doctor as a collaborator of the employer in ( preliminary phase of) risk assessment, confines its participation to a mandatory health procedure, in relation to listed risks (so-called named). The issue of unnamed risks – i.e. situations not expressly provided for by law but abstractly worthy of health surveillance as highlighted during the assessment (so-called regulated risks) – today seems resolved by the “adjustment” to the art. 18 c. 1, letter. a) of the so-called Tusl, with the provision of appointing the competent doctor “if required by the risk assessment”. In fact, a systematic reading of the amendment in question suggests that it is aimed at expanding the scope of health surveillance in all “cases provided for by current legislation”, including those which, although not typified, can be obtained from the evaluation implemented today. From this perspective, underlined in the text, the novel – which also manifests a regulatory impasse in the private company organizations of competent doctors – is appreciated precisely because it is aimed at expanding surveillance to unnamed risks, implementing the results already reached by the practice (especially judicial) which over time has increasingly delineated the functions and responsibilities of the competent doctor, as an expert in healthcare matters (which he is exclusively responsible for) and, even before that, a necessary collaborator in risk assessment.