Ticket di Licenziamento e Rivalutazione NASpI, le novità per il 2024
di Fabio Masi
Il ticket di licenziamento, o contributo NASpI, rappresenta un elemento fondamentale nel novero dei meccanismi di protezione sociale, prevedendo in capo ai datori di lavoro l’obbligo di versare un importo specifico all’INPS in caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Le recenti comunicazioni dell’INPS, riportate nel messaggio n. 531 del 7 febbraio, delineano importanti aggiornamenti riguardanti l’applicazione di tale contributo.
Conformemente alle disposizioni contenute nella Circolare n. 25/2024, il calcolo del ticket di licenziamento per le interruzioni dei contratti a tempo indeterminato nell’anno 2024 si basa sul massimale NASPI attualmente fissato a 1.550,42 euro, quale indicatore basilare per determinare l’entità dell’obbligo contributivo a carico del datore di lavoro.
I criteri che regolano il calcolo del ticket di licenziamento sono definiti chiaramente dall’articolo 2, comma 31, della Legge n. 92/2012. Da tale disposizione si evince che il contributo corrisponde al 41% del massimale mensile di NASPI per ogni dodici mesi di anzianità aziendale nei precedenti tre anni fornendo, evidentemente, un adeguato sostegno economico al lavoratore in caso di disoccupazione.
Nel caso in cui la prestazione lavorativa fosse inferiore all’annualità, si dovrà riparametrare il ticket atteso che, in tal caso, il calcolo si basa sugli effettivi mesi di lavoro, garantendo una valutazione proporzionata ed equa del contributo da parte del datore di lavoro.
Per calcolare l’esatto l’importo dovuto, è necessario determinare l’anzianità lavorativa del dipendente cessato, seguendo le regole di calcolo illustrate nella Circolare n. 40 del 19 marzo 2020, richiamate anche nella Circolare n.137 del 17 settembre 2021.