“Caporalato”, responsabilità degli enti e compliance 231

di Piera Campanella

Abstract

Il contributo propone, da una prospettiva giuslavoristica, una riflessione sulla fattispecie del “caporalato” nel quadro del più ampio fenomeno dello sfruttamento del lavoro, represso dall’art. 603-bis del codice penale. Ragiona altresì sulla responsabilità amministrativa dell’ente e si sofferma sui sistemi di compliance 231, quali strumenti preventivi del reato in oggetto. A partire da alcune vicende giudiziarie che hanno coinvolto importanti aziende multinazionali, da ultimo Uber Italy S.r.l., l’A. si interroga sulle caratteristiche di un possibile MOGC “anti-caporalato” e sulla più generale effettività delle tecniche di autonormazione degli enti nella promozione di una governance societaria sostenibile.

This article proposes, from a labour law perspective, a study on the so called “gang master system” as a part of the broader phenomenon of labour exploitation, prosecuted by the article 603-bis of the Italian criminal code. It also dwells on the issue of the corporate criminal liability related to this crime as well as on the role of 231 compliance systems in preventing such offences. Starting from some judicial cases, involving important multinational corporations, mostly recent Uber Italy S.r.l., the A. questions the characteristic of a 231 corporate model suitable to combat the “gang master system”. Some more general thoughts about the real effectiveness of the self-regulation mechanisms in promoting a sustainable corporate governance conclude the article.


Per leggere l'articolo completo effettua il login