L’autonomia del medico addetto al centro emodialisi nella casa di cura privata*
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 16 febbraio scorso, ha concluso per l’autonomia del rapporto di lavoro del medico addetto al centro emodialisi.
In estrema sintesi, ecco gli indici avvalorati per la sussunzione della fattispecie concreta nel tipo legale:
– la mancanza di controllo “così penetrante da eccedere il normale potere del committente di dare indicazioni di carattere generale al collaboratore”;
– le direttive impartite erano “di carattere tecnico e di ordine sanitario […] non sono state direttive di carattere organizzatorio e di intensità tale da ridurre in maniera significativa i loro ambiti di autonomia”;
-il coordinamento del medico è stato ritenuto compatibile con l’esigenza di attenersi alle terapie sanitarie;
-i turni di lavoro e la loro modifica era lasciata al potere di auto-organizzazione degli stessi medici interessati dalla turnistica organizzativa;
-il badge aziendale serviva unicamente alla quantificazione del compenso spettante ai medici e non anche al controllo del rispetto degli orari lavorativi (prodromico al potere disciplinare);
-il camice utilizzato, atteso le norme di igiene, sicurezza e decoro, non è stato ritenuto “elemento significativo”.
Alla luce dell’ampia istruttoria e delle dichiarazioni rese dai tanti testi auditi, la decisione sembra essere coerente con la più recente giurisprudenza di legittimità circa il discrimen tra lavoro subordinato ed autonomo nel settore sanitario.
* Le valutazioni espresse sono personali e non rappresentano il punto di vista dell’Ente di appartenenza.