Il procedimento disciplinare ex art. 7 St. lav. e le garanzie a tutela del diritto di difesa del lavoratore nell’esegesi giurisprudenziale e dottrinale
Di Michelangelo Salvagni
Abstract
Il presente contributo tenterà di delineare come, nel tempo, la giurisprudenza e la dottrina abbiano definito i contorni fondamentali delle garanzie del diritto di difesa del lavoratore con riferimento all’esercizio del potere disciplinare del datore ex articolo 7 dello Statuto dei lavoratori mediante la valorizzazione e puntualizzazione dei principi di specificità, immutabilità e tempestività della contestazione. Pertanto, nel presente commento l’analisi si è incentrata sulla valutazione della legittimità della condotta datoriale nell’esercizio del potere sanzionatorio per quanto riguarda il rispetto delle garanzie del diritto di difesa del prestatore con riferimento sia alla contestazione sia al relativo procedimento. Ai fini della legittimità del procedimento disciplinare è necessaria una corretta valutazione della contestazione con riferimento ai requisiti essenziali che la devono connotare e, in particolare: sufficienza e non genericità nella descrizione dell’addebito, immutabilità e tempestività. Assumono, poi, particolare rilevanza gli obblighi di diligenza e fedeltà di cui agli articoli 2104 e 2105 c.c., per quanto riguarda la valutazione della condotta del lavoratore, nonché il principio della proporzionalità della sanzione ex art. 2106 c.c., quale limite interno al potere disciplinare del datore. L’art. 7 St. lav., proprio alla luce della disamina degli orientamenti della giurisprudenza e della dottrina, è ancora oggi una norma cardine nel contesto delle garanzie approntate dall’ordinamento a tutela della difesa del lavoratore, ove la procedimentalizzazione dell’esercizio del potere disciplinare, mediante fasi e adempimenti rigorosamente cadenzati, assicura un controllo di legittimità della condotta datoriale contro l’uso distorto di tale potere.
Abstract
The disciplinary procedure (art. no. 7 law no. 300/1970) and the guarantees for the tutelage of the employee’s right of defense in the light of jurisprudential and academic critical interpretation
The essay will try to outline how, during the time, the jurisprudence and the doctrine have determined the fundamental contours of the guarantees of the employee’s right of defense in front of the exercise of the disciplinary power pursuant art. no. 7, law no. 300/1970, by virtue of the enhancement and the clarification of the specificity, immutability and promptness principles of the disciplinary allegation.
Therefore, in this comment the analysis will be focused on the evaluation of the legitimacy of the employer’s behavior in exercising the punishment power in the light of the guarantees of the employee’s right of defense with reference both to the disciplinary allegation and to the related procedure. To be lawful, the disciplinary procedure shall be based on a correct analysis of the allegation letter with regard to its substantial requirements, which characterize it, and, in particular, to the enough and non-generality requirements in describing the fact alleged, as well as to the immutability and promptness ones. In addition, particular importance is given to the diligence and fidelity obligations pursuant to art. no. 2104 and 2105 of Italian Civil Code, in regard to the judgment of the employee’s behavior, as well as to the proportionality of the sanction as per art. no. 2106 of Italian Civil Code, which works as an external limit to the employer’s disciplinary power. The art no. 7, law no. 300/1970, in the light of the jurisprudential and doctrinal interpretations, is still a fundamental principle in the context of the guarantees provided by the Italian legislation for the tutelage of the worker’s defense, where the proceduralization of the exercise of the disciplinary power, throughout phases and fulfillments duly articulated, ensures the control of the lawfulness of the employer’s behavior against any distorted use of such power.