L’individuazione del “dies a quo” nella manifestazione della malattia professionale INAIL ai fini del decorso del termine triennale di prescrizione
Di Michele Diana
Abstract
Con la nota viene commentata la sentenza della Corte di Appello di Roma, chiamata ad esprimersi su una vicenda in tema di individuazione del “dies a quo” nella manifestazione della malattia professionale INAIL ai fini del decorso del termine di prescrizione triennale del diritto.
Viene subito ravvisata una certa confusione in ordine alla patologia denunciata, ipotizzandosi poi che probabilmente un’espressione (non corretta) usata dal Giudice di primo grado possa aver fuorviato il Giudice di seconda istanza. Si ritiene invece prioritaria la risoluzione di alcune questioni di natura medico-legale (posto che sembrerebbero “icto oculi” evidenti). Appare infatti di essenziale importanza comprendere quale sia la patologia/e effettivamente denunciate dall’assicurato ed il nesso eziologico intercorrente tra le stesse.
Infine, sembrerebbe emergere “a sorpresa” e per ammissione dello stesso assicurato, che la “Sindrome di Meniere” da cui era affetto, oltre a non essere di origine lavorativa, preesisteva “all’ipoacusia”. Ne deriverebbe perciò – in base a noto indirizzo medico-scientifico – che quest’ultima patologia possa essere una “fisiologica” conseguenza dell’altra.
Abstract
The note comments on the sentence issued by the Court of Appeal of Rome called on to give its opinion on a matter regarding the identification of the “dies a quo” in the manifestation of the INAIL occupational disease for the purposes of the expiry of the three-year limitation period. A certain confusion is immediately recognized concerning the reported pathology, assuming that an (incorrect) expression used by the First Instance Judge may have misled the Second Instance Judge. Rather it is considered that the resolution of some medical-legal issues is deemed to be a priority (given that these would seem evident “icto oculi”). As a matter of fact, it appears of essential importance to understand which pathology(s) is/are actually reported by the insured and the etiological link between them.
Finally, it would seem to emerge “surprisingly” and by the admission of the policyholder himself, that the “Ménière’s disease” from which he was suffering, in addition to not being of occupational origin, pre-existed “hearing loss”. It would therefore ensue, based on a well-known medical-scientific approach, that the latter pathology may be a “physiological” consequence of the other.